Si prospetta un periodo particolare per la mobilità di Milano: con l’emergenza sanitaria la maggior parte dei cittadini preferisce utilizzare il proprio mezzo, evitando i trasporti pubblici.
Il pericolo maggiore è quello dell’aumento dell’inquinamento, a livelli già alti all’inizio del 2020. Il Comune è da mesi che sta cercando diverse soluzioni per migliorare la situazione, ma la strada è ancora lunga.
Il Comune di Milano si è attivato subito per trovare soluzioni a favore della mobilità dell’intera città. Atm ha subito rimborsato gli abbonamenti inutilizzati durante il lockdown; i lavori per la realizzazione di nuove piste ciclabili proseguono, tra una polemica e l’altra, mentre spuntano sempre più monopattini e biciclette elettriche.
Tutto questo sembra però non bastare, poiché la maggior parte dei cittadini permette spostarsi con i propri mezzi di trasporto. Si tratta di circa 800 mila veicoli che quotidianamente si spostano per la città.
Bisogna agire – e al più presto – per prevenire il rischio di un aumento esponenziale di traffico e inquinamento. A maggior ragione dopo la diffusione degli studi dell’università di Harvard, secondo cui ci sarebbe un legame tra le città inquinate e la diffusione del Coronavirus.
È possibile però sviluppare una strategia per un cambiamento radicale, che l’amministrazione di Beppe Sala ha già compreso e attivato. Bisogna liberare quote crescenti allo spazio urbano, sottrarle al traffico privato e dedicarle a pedoni, ciclisti e trasporto pubblico. A breve saranno realizzare nuove zone 30, nuove linee di trasporto pubblico e modifiche visibili su tutto il fronte mobilità.