Ci stanno stringendo, chiudendo Milano intorno.
Vogliono lasciarla ai (pochi) coletti bianchi, e ai grandi centri commerciali. Hanno aperto un nuovo UCI Cinemas ad Assago. 10 sale, popcorn giganti, e filmoni da omologazione seriale. Ma stanno chiudendo il Rolling Stone, il Plastic, il Bitte, il Rocket e, in ultimo, uno dei pochi gioielli che Milano custodiva: La Casa139.
Vivo da quasi 10 anni tra Londra e Milano. Mi capita di girare, città e piccoli paesi. A Milano manca quella categoria che tanto ho difficolta a definire: i giovani.
Milano è una città per vecchi, una città senza amore e senza sentimento. A Milano non si passeggia da un locale all’altro, a Milano si usa la macchina. A Milano i cocktail costano 8 euro.
La Casa139, aveva capito che in un locale non si va per farsi vedere, non si va per portare a casa la tua lei o il tuo lui provvisorio. Si va per amare. Amare lei o lui, amare la musica.
Amare il tuo coktail o la tua birra. Amore gratis. Cocktail a 6 euro.
Ora sul Circolo Arci Casa193 pende un’ordinanza di cessazione dell’attività di pubblico spettacolo da parte del Comune di Milano attraverso la Polizia Annonaria, conseguenza di un controllo effettuato a settembre 2008, nel quale la polizia sostiene di aver trovato persone, all’interno dell’associazione, tesserate al momento senza nessuna precedente e particolare formalità.
E’ ovviamente un cavillo. Voglio uccidere la cultura, è in atto un attacco incodizionato ai Circoli Arci.
Questa sera mi trovate, tesserato, a bere un drink alla Casa 139.