Mai più domeniche a casa sul divano a guardare la tv oppure giri a vuoto per una città fantasma con tutte le serrande abbassate.
Torna sul piatto del dibattito in consiglio regionale la nuova legge sul commercio.
Le novità in programma sono parecchie e cercano di equilibrare una situazione in cui è palese lo strapotere della grande distribuzione a discapito dei piccoli commercianti. In realtà nessuno è contento e tutti si sentono in qualche modo penalizzati.
Proviamo a vedere in cosa consistono questi cambiamenti, in che modo vanno in contro agli esercenti e soprattutti quali potrebbero essere i vantaggi per i consumatori.
Ogni prima e ultima domenica del mese i centri commerciali restano aperti, oltre che tutte le domeniche del mese di dicembre.
I piccoli negozi – cioè quelli inferiori a 250 metri quadrati – non hanno limiti e posso stare sempre aperti, tranne nelle feste comandate, Natale, Pasqua e così via, anche gli orari di apertura si dilatano dalle 7 alle 22 o dalle 5 alle 24 previo permesso del comune.
Si dimezzano, invece, i comuni a cosidetta "forte attrattiva turistica", con permesso di tenere aperto tutto l'anno, che restano solamente 200. Per gli Outlet il weekend è sacro, nel senso che è tutto per loro senza vincoli.
La lobby dei panificatori, invece, l'ha vinta e quindi niente pane fresco la domenica. Queste, in sostanza, sono le linee guida della proposta così come l'ha voluta l'assessore regionale al commercio Franco Nicoli Cristiani.
Le accuse sono reciproche. Centri commerciali, ipermercati e supermercati accusano le autorità di favorire la piccola distribuzione, che invece chiede più spazio proprio per sopravvivere ai "grandi" che spuntano come funghi un po' ovunque. In più bisogna pensare anche alla concorrenza della vicina Svizzera, dove i lombardi vanno spesso a fare spese la domenica senza dover stare con il calendario alla mano per verificare le varie aperture.
Ma alle esigenze dei cittadini si è pensato? La domenica è un giorno importante per il commercio sotto ogni profilo. Per chi lavora tutta la settimana poter pensare alla spesa nel giorno libero è una gran comodità, oltre al piacere di potersi fare una bella passeggiata in santa pace, con i negozi aperti a guardare con calma le vetrine. Entrate economiche da una parte e svago dall'altra, così dovrebbe logicamente funzionare il "mercato".
Per quanto riguarda l'equilibrio tra grandi e piccoli punti vendita c'è la legge a pensarci…noi vogliamo solo uscire a comprare i regali di Natale. E non dite che è presto per pensarci!